Oggi l’immaginario tipo ci suggerisce vino e ristorante, vino ed enoteca o anche solo semplicemente vino e casa.
Ma volendo avere un po’ di fantasia potremmo pensare a un bel bicchiere di vino mentre siamo rilassati nel salone dal nostro parrucchiere di fiducia. Potrebbe sembrare un po’ bizzarro, invece è possibile, è quello che hanno deciso di fare Pietro e Tamara, i nostri professionisti della piega, una coppia nella vita e nel lavoro, che, per l’inaugurazione del loro nuovo salone Phonmania in Via Sante Bargellini a Roma, hanno deciso di fare una cosa unica e diversa: unire il gusto alla bellezza.
SU DI LORO
Il salone di Pietro e Tamara nasce nel 2001 e la loro dedizione al lavoro li porta a migliorarsi di continuo, diventando oggi professionisti della piega. La nostra amicizia nasce nel 2015 e la passione in comune per il vino ci porta a condividere vari momenti di vita.
INAUGURAZIONE
I clienti iniziano ad arrivare e sono deliziati del fatto che oltre a vedere delle modifiche nel salone, nell’ insegna e nella politica di gestione, ad aspettarli al buffet ci sono 3 buone bottiglie di vino che accosteremo a degli stuzzichini che abbiamo appositamente scelto da accompagnare.
VINI IN DEGUSTAZIONE
I vini che abbiamo scelto per la degustazione al nostro buffet sono: un Syrah “Prodigo” Donato Giangirolami del 2017, un Rosso di Torgiano “Rubesco” Lungarotti del 2017 e un Gewurztraminer “Merus” Tiefenbrunner del 2018.
SYRAH PRODIGO DONATO GIANGIROLAMI 2017
Vino biologico, il Syrah di Giangirolami denominazione Lazio IGT, uve Syrah 100%, esprime appieno il territorio laziale. L’azienda di 80 ettari, che si estende dalla zona dei Castelli Romani a quella di Cori, ne impegna 38 per la coltivazione della vigna, il proprietario Donato ha seguito le orme del padre Dante che negli anni 50′ aveva già acquistato i primi appezzamenti tra Aprilia e Velletri. Negli anni 90′ Donato si allarga acquistando terreni nella zona di Doganella, Ninfa e Borgo Montello. Ottima anche la loro malvasia puntinata.
Il nostro Syrah dal colore rosso rubino intenso, al naso ciliegia, frutti rossi, prugna e un po’ di pepe nero, in bocca intenso, morbido, fresco ed equilibrato, lascia un finale di nota balsamica. Affina 8 mesi in acciaio, con una gradazione di 14,5%, lo abbiamo abbinato a dei tocchetti di salame speziato.
ROSSO DI TORGIANO RUBESCO LUNGAROTTI 2017
L’Azienda Lungarotti situata in Umbria precisamente nella zona di Torgiano, nota nel panorama dell’enologia italiana, vanta una storia di oltre 50 anni. Il loro rosso Rubesco è forse il loro vino più rappresentativo, 90% Sangiovese e 10% Colorino, fermenta in acciaio a contatto con le bucce per 15 giorni e affina 12 mesi in botti di legno e altri 12 mesi in bottiglia, gradazione 14%.
Rosso rubino all’aspetto visivo, al naso frutta rossa matura, spezie ed eucalipto, il sorso è morbido, avvolgente e di buona intensità, finale fruttato. Lo abbiamo accostato ad un formaggio stagionato.
GEWURZTRAMINER MERUS TIEFENBRUNNER 2018
Come bianco abbiamo optato per un vino di una nota azienda, Tiefenbrunner, che da oltre 7 generazione produce vino di qualità nel rispetto del territorio, una delle cantine più antiche dell’Alto Adige. Con 25 ettari vitati tra Entiklar, Kurtatsch e Magreid, ad un’altitudine che va dai 250 ai 1000 mslm; proprio qui a 1000 mt si trova il vigneto più alto di Muller-Thurgau .
Il nostro Merus 100% Gewurztraminer affina 4 mesi in vasche di cemento, alla vista di un colore giallo paglierino brillante, al naso miele, uva, frutta candita e spezie, in bocca fresco, sapido, minerale, fruttato e persistente, lo abbiamo degustato con dei tocchetti di pancetta leggermente speziata gradazione 13,5%.
La nostra serata volge al termine, gli amici di Pietro e Tamara rimangono piacevolmente colpiti dall’idea unica con cui i proprietari hanno voluto deliziare i loro ospiti nonché clienti e amici di una vita e io ringrazio loro.
Cos’altro dire…. Che non diventi un’abitudine???
Inaugurazione, pubblicità e degustazione in effetti sarebbe una buona abitudine. Ne guadagnerebbero tutti. Certo, avendo io un numero di capelli di poco superiore alla gradazione alcolica di un vino, per me questa location non sarebbe proprio l’ideale. Ma se c’è da degustare…..
È comunque interessante l’idea. Conoscere cantine e vini è normale, ma alla lunga rischierebbe di diventare anche un poco banale. Miscelare invece luoghi, attività commerciali particolari e vini potrebbe essere una idea vincente. Il lettore troverebbe un doppio interesse. Però sia chiaro: la base, l’argomento principale deve essere sempre e comunque il vino, piacere del palato ed elemento aggregante per natura. Viva Bacco (quello buono) e viva Lea che ci incuriosisce sempre!