Il mito del Tramezzino
Ci sono tante storie che aleggiano intorno alla nascita di uno dei più buoni, sfiziosi, variegati e soprattutto golosi cibi, che ormai, fanno parte della nostra cultura culinaria. Da alcuni considerato anche un vero e proprio street food, per via delle sue dimensioni che ne permettono l’ingresso nella categoria: sua maestà il Tramezzino.
Una tra le più note e più probabili leggende è quella del famosissimo conte Sandwich, grandissimo amante del gioco d’azzardo e in particolar modo delle carte. Durante una delle sue lunghissime partite, preso dalla fame, ordinò dell’arrosto freddo tra due fette di pane, rigorosamente senza crosta, di modo che la partita non si interrompesse e il languore non lo distraesse.
E da lì a poco, i suoi amici, sfidanti o commensali ne copiarono il gesto e questo piccolo e veloce pasto iniziò a diffondersi inaspettatamente con l’andare del tempo.
Negli anni il tramezzino si è evoluto, ha assunto diverse forme, quadrate, rettangolari, scomposte, a doppio strato per un vero e proprio pranzo, versioni gourmet, e chi più ne ha più ne metta. Però noi adoriamo la versione classica, quella triangolare. Può essere farcito in diversi modi, ed ognuno di noi ha il suo preferito. Il mio? Quello con i funghi champignon, formaggio ed un velo di maionese. Se possibile, leggermente scaldato alla piastra, che lo fa diventare croccante all’esterno, e fa sciogliere il formaggio all’interno, rendendolo ancora più gustoso.
Il mio tramezzino con il Monsupello Spumante Classico Brut Rosé
È un’icona durante le feste, personalmente è la prima cosa che cerco sul bancone del buffet, è ormai simbolo prediletto e indiscusso del nostro aperitivo. Spesso e volentieri lo si accosta ad uno Spritz, però noi, da buoni amanti del vino, abbineremo il nostro tramezzino ad un buon calice di bollicine. Oggi lo faremo con un Monsupello Spumante Metodo Classico Brut Rosé.
Questo spumante derivato da uve Pinot Nero in purezza, viene prodotto in Lombardia, nella zona dell’Oltrepò Pavese, più precisamente a Torricella Verzate in provincia di Pavia, dall’omonima azienda agricola Monsupello.
Il vino nel calice si presenta con un colore rosa salmone, con un perlage fine e persistente, esprime note di lieviti e crosta di pane, dovuti dalla sua rifermentazione in bottiglia, dove il vino riposa un minimo di trenta mesi. Si possono poi trovare profumi fruttati e citrini che ricordano la mela matura ed il pompelmo rosa, arricchiti da petali di rosa canina.
In bocca è vivace, la sua effervescenza piacevole e setosa, lascia spazio nel palato ad una buona struttura accompagnata da una freschezza notevolmente persistente, sempre con dei richiami citrini sul finale.
Come abbino Vino e Tramezzino
Per l’abbinamento ho preparato due tipi di tramezzini. Il primo e tra i più conosciuti: uova sode con tonno e maionese, ovviamente quest’ultima è homemade ( decisamente un altro sapore!). Se non potete farla da voi, perché vi manca un ingrediente o non vi siete mai cimentati nel procedimento, cercate, nel limite del possibile, di acquistare una maionese di buona qualità.
Al secondo invece, ho tentato di dargli un tocco più esotico:
salmone affumicato, avocado e una salsa composta da senape e miele, dosato in modo da non coprire del tutto la nota pungente della senape.
Ora, tenendo conto che in entrambe i casi prevale una tendenza dolce, notevole grassezza e untuosità dovute agli ingredienti, l’arduo compito del vino sarebbe quello di pulire la bocca e portare via quelle sensazioni oleose. Ebbene, questo spumante Monsupello compie appieno il suo dovere.
Le bollicine, affiancate alla spiccata acidità, passano decise sul palato, portando via la grassezza residua e lasciando dietro di sé una scia di sapori che si alternano tra quelli del vino e quelli del tramezzino appena mangiato.
Altri abbinamenti
I tramezzini sono tanti e di varie farciture, e di conseguenza sono anche molteplici le opzioni di accostamento con i vini. Ad esempio una Vernaccia di San Gimignano con gamberetti salsa rosa ed insalata, un Verdicchio dei Castelli di Jesi con tonno e olive, un Friulano con uovo, salame e pane ai cereali, oppure con Prosecco, Lagrein, Gewürztraminer, Trebbiano. Insomma, c’è da divertirsi.
Grazie alla versatilità di questa piccola e gustosa pietanza, potrete dare sfogo alla vostra immaginazione e provare sempre nuovi e diversi abbinamenti.
Non mi rimane altro che augurarvi buona degustazione, o meglio, buon aperitivo.