Una cena tra amici e da amici. Siamo a Cefalù, in provincia di Palermo, al ristorante Galleria, noto sia per l’attenzione alla qualità delle materie prime, che per la cantina ben fornita.
La Galleria di Angelo e Giuseppe
La Galleria nasce dalla collaborazione dello chef Angelo Daino e dell’avvocato Giuseppe Provenza, che decidono di utilizzare gli spazi adiacenti al Museo Mandralisca (andate a vedere il sorriso beffardo del misterioso Ritratto d’Uomo di Antonello da Messina) per un progetto che ha come obiettivo quello di fondere la cucina e l’arte. Molte sono infatti le serate organizzate da Giuseppe dedicate all’esposizione di quadri e sculture, presentazioni di libri, poesia, musica e degustazione di vini.
La cena abbinamento
Giuseppe ci accoglie nel cortile che fu del barone Mandralisca, ci accomodiamo accanto ad una cicas di 200 anni, alle pareti i quadri di Pupi Fuschi e Danilo Maniscalco. Il pluripremiato chef e sommelier Angelo ci propone un percorso degustazione dei loro piatti più celebri con abbinamento di vini siciliani studiato ad hoc. Siamo curiosi di verificare come le combinazioni agrodolci della tradizione arabo-normanna si possano sposare con la vasta offerta vinicola siciliana.
Nerello Mascalese Rosé Brut, Coppola 1971
Si inizia con le bollicine di Coppola 1971, un’azienda di Partinico (Palermo) che spumantizza vitigni autoctoni siciliani con il metodo Charmat. Degustiamo il loro Nerello Mascalese Rosé Brut, dal colore rosa corallo brillante. Al naso è intrigante, fruttato e al tempo stesso minerale. Al palato è sapido, molto fresco e beverino, ideale per un antipasto estivo.
Abbinamento: dopo un amuse-bouche di polpetta di melanzane e olive su salsa di pomodoro e ricotta fresca al basilico, lo spumante accompagna perfettamente gli involtini di spada affumicato con caprino, pistacchio, alga nori e salsa ai frutti rossi. La freschezza del metodo Charmat tiene la cremosità del caprino e i profumi fruttati del Nerello Mascalese ben si sposano con la salsa degli involtini.
Miano 2019, Castellucci Miano
Proseguiamo la cena di abbinamento con un Miano 2019, dell’azienda Castellucci Miano di Valledolmo (Palermo). Una bottiglia 100% Catarratto che abbiamo già recensito in precedenza per l’annata 2017.
Abbinamento: a introdurre il primo piatto c’è un altro assaggino, questa volta una rivisitazione della caponata di melanzane in bianco con mandorle e cioccolato di Modica grattugiato. La mancanza dell’acidità del pomodoro e quella dell’aceto stemperata dal cioccolato rendono il piatto più abbinabile al vino, con l’amarostico delle mandorle perfettamente bilanciato dal Catarratto. Si passa poi agli spaghettoni al gambero rosso di Mazara del Vallo con profumo di limone, esaltato nell’accostamento con il Miano.
Jazz 2016, Paolo Calì
Il vino successivo, da accompagnare al secondo, ci aiuta a sfatare il falso mito del pesce che non può essere associato ad un buon rosso. Angelo ci propone infatti il Jazz 2016 dell’Azienda Vitivinicola Paolo Calì di Vittoria (Ragusa). Etichettato come Frappato Nero D’Avola IGT Terre Siciliane, contiene il 55% di Frappato e il 45% di Nero D’Avola. Un naso affascinante, con note di ciliegia croccante, chiodi di garofano, mineralità, sentori balsamici freschi e delicati. Al gusto ritorna l’esplosività della ciliegia, accompagnata dalla freschezza dei frutti rossi e del melograno. Ottima sapidità.
Della stessa cantina potete trovare qui la nostra recensione del Frappato rosato Osa 2018.
Abbinamento: tagliata di tonno rosso su un letto di cipolla caramellata, accompagnata da una salsa di avocado. Ottimo accostamento per il Jazz, con il Nero D’Avola che tiene la struttura del pesce appena scottato e la freschezza del Frappato che bilancia il gusto agrodolce della cipolla. Un piccolo trucco per esaltare ancora di più questo abbinamento cibo-vino: servire il Jazz dopo un breve passaggio in frigorifero.
Uncle Joseph, Cantine Pellegrino
Concludiamo con un Marsala Superiore Rubino DOC Dolce, l’Uncle Joseph di Cantine Pellegrino, storica azienda di Marsala (Trapani). Prodotto con Nero D’Avola proveniente dalla zona di Mazara del Vallo, viene fortificato con acquavite e affinato per 24 mesi in botti di rovere. Dal colore rubino scuro, ha sentori di ciliegia e spezie, con un finale molto balsamico. Attenzione ai suoi 18% di alcol.
Abbinamento: sorbetto al limone e fragola con frutti di bosco, mandorle, granella di amaretti, riso soffiato e pepe nero. L’acidità del limone aiuta a sostenere la dolcezza del Marsala, mentre il pepe e i frutti di bosco vanno felicemente a braccetto con le note scure del vino.
Un saluto alla Galleria e alla Cattedrale
Un grande percorso enogastronomico, che ci ha permesso di assaggiare i prodotti tipici della Sicilia e di Cefalù, accompagnati dai vini giusti e dall’atmosfera piacevolmente rilassata di questo cortile intriso di storia. Salutiamo gli amici Giuseppe e Angelo della Galleria e passiamo a dare un’ultima occhiata notturna alla vicina Cattedrale di Cefalù, capolavoro dell’arte arabo-normanna e patrimonio dell’UNESCO.
Michele