Vi ricordate la nostra visita alla Tenuta Cavalier Pepe a Sant’Angelo all’Esca (Avellino)? Sì? Allora saprete che nei dintorni di Taurasi non si coltiva solo l’Aglianico, ma che ci sono anche diversi vitigni a bacca bianca molto interessanti.
L’Oro Spumante di Cavalier Pepe
Stappiamo l’Oro Spumante di Tenuta Cavalier Pepe, un brut metodo charmat che resta per 6 mesi in autoclave. I vitigni che lo compongono sono quelli autoctoni della zona: Fiano di Avellino in prevalenza, in blend con Greco di Tufo e Falanghina.
Il nome descrive la brillantezza di questo vino, dal colore invece tenue, tendente al giallo paglierino. Al naso sprigiona freschi sentori floreali, ma si percepisce già la complessità del Fiano. Assaggiandolo infatti, si nota subito la spalla acida che gli conferisce questo vitigno, bilanciata dalla rotondità di sentori degli altri due. Basta infatti aspettare che si scaldi un po’ il vino nel bicchiere ed ecco che spunta la prorompenza della Falanghina, che, seppure in percentuale minore, caratterizza fortemente questo spumante con note di frutta tropicale e fiori.
Bollicine campane con antipasto pugliese
Inizia l’estate, c’è voglia di stare all’aperto e di bere qualcosa di fresco. Pensiamo ad un aperitivo, stappiamo il nostro Oro Spumante e prepariamo un antipasto leggero. Solitamente si procede con un accostamento regionale di tradizione, ma a noi di A Piede Franco piace anche sperimentare, fare un mix tra le culture enogastronomiche italiane e quelle internazionali. Quindi scendiamo virtualmente a sud per un aperitivo pugliese e ci abbiniamo burrata e friselle con pomodoro. L’acidità e le bollicine dello spumante si bilanciano perfettamente con la burrata, che non è salata come la bufala, e i profumi floreali della Falanghina si fondono con la freschezza del pomodoro e la fragranza della frisella.
Che l’estate abbia finalmente inizio!
Michele
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