Pasqua 2021 di Apiedefranco

Ormai sta diventando una consuetudine di Apiedefranco raccontare quale bottiglia si è aperta per le festività che ahimè abbiamo passato senza poterci vedere e brindare tutti insieme. Ognuno di noi dalla propria tavola ha condiviso con gli altri quello che ha bevuto e mangiato.

Davide

Pasqua Con Muri Gries Abtei Lagrein Riserva 2016

Accostarsi a una bottiglia Muri Gries vuol dire fare un viaggio nel tempo per tornare al 1845 quando dei monaci benedettini, cacciati dal loro convento di Muri (cantone svizzero di Argovia), si stabilirono presso l’Abbazia dei canonici agostiniani di Gries, vicino Bolzano.

Con pazienza e costanza i monaci applicarono la regola “Ora et Labora” alla produzione del vino per il convento e agli inizi del XX secolo cominciarono a produrre vino sfuso destinato anche alla vendita fuori dalle mura del convento. Verso la fine degli anni ‘60 iniziarono a imbottigliare il vino e nel 1976 aprirono il loro primo punto vendita. 

Attualmente questa azienda agricola si estende su 38 ettari vitati e, al posto dei monaci che non sono più coinvolti nella fase produttiva, si avvale di tecnici di alto livello (come l’enologo Christian Werth) per rientrare nello standard qualitativo richiesto dal mercato.

Ci troviamo a due passi da Bolzano. Il territorio in cui si estendono le vigne è stato plasmato nei secoli dal torrente Talvera, che grazie alle passate esondazioni ha creato delle piane alluvionali poggiate sul Porfido Quarzifero tipico della zona, il quale caratterizza non poco i vini di questo territorio. Il vitigno principale di questa azienda neanche a dirlo è il Lagrein, vitigno autoctono presente nella zona da centinaia di anni e che ben si adatta alle notevoli escursioni termiche e alle torride estati della conca di Bolzano. Nel 1989 viene prodotta la prima Riserva dai circa 11 ettari di vigneti che circondano il convento. In particolare, la riserva Abtei viene prodotta dai due pregiati vigneti di 8 ettari interni al convento. Oltre al Lagrein questa azienda produce anche la Schiava, usata per il Santa Maddalena, mentre le vigne di Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Müller-Thurgau, Pinot Nero e Gewürztraminer si trovano a San Michele Appiano

Ma veniamo al nostro Abtei Lagrein Riserva 2016. Da molto tempo volevo assaggiare questa bottiglia e con l’occasione della Pasqua ho saziato la mia curiosità. Ne è valsa veramente la pena.  Le uve fermentano per 14 giorni in acciaio a temperatura controllata di 30°. Dopo la fermentazione malolattica, fatta sempre in acciaio, segue l’affinamento in barriques per 14/16 mesi. Alla Visiva si registra un rosso rubino intenso e cupo quasi impenetrabile con qualche riflesso porpora e questo denota un ragguardevole contenuto in polifenoli e sostanze coloranti, tipico dei Lagrein. Al Naso, ad una prima olfazione emergono i profumi di amarena e mora, frutti di bosco in genere. Dopo aver roteato il calice si apprezzano aromi di mirtillo e violetta, note fungine di sottobosco e note speziate di tabacco che con la liquirizia e la vaniglia del legno completano un quadro olfattivo che reputo qualitativamente ampio. Alla Gustativa, oltre alla sensazione avvolgente di frutto di bosco, si avverte una leggera astringenza tannica riequilibrata dalla morbidezza dell’alcool e dal legno (sapientemente usato) che non appesantisce il palato grazie alla ricchezza della nota acida e leggermente sapida che regge tranquillamente il confronto. Il finale è persistente con ricordi intensi di amarena e mora, un finale che molto spesso si trova nei vini fatti con uva Lagrein. 

Abbinamenti consigliati: carne rossa in umido, carne arrosto e grigliata, selvaggina, lasagna al forno, risotto con sugo di carne

Per l’occasione pasquale io l’ho degustato con la Lasagna al forno e Abbacchio a scottadito

Michele

Mara Barbera d’Alba 2019 Dante Rivetti

Per il pranzo di Pasqua mi serviva un rosso profumato ed avvolgente. Ho optato quindi per Mara, la Barbera d’Alba 2019 di Dante Rivetti. Questo vino, composto da Barbera al 100%, prende il nome dall’ultima nata della famiglia Rivetti e viene affinato per 10 mesi in acciaio. 

Pasqua 2021 di Apiedefranco

Già estremamente affascinante alla vista, con il suo rosso rubino acceso con qualche riflesso violaceo, ha un naso esuberante, con note floreali e fruttate in primo piano: dalla violetta alla ciliegia, dai frutti di bosco maturi a note più pungenti come il ribes. Si continua con le spezie: cannella, chiodi di garofano, pepe rosa. Assaggiandolo colpisce subito la facilità di beva. Un vino morbido e rotondo, con un tannino vellutato e piacevole che si accompagna ad un finale leggermente ammandorlato.

Doppio abbinamento per Mara: fettuccine al ragù, che vengono piacevolmente cullate dalla delicata trama tannica della Barbera e cotolette di agnello panate con pangrattato, pecorino e granella di pistacchio, sorrette dalla buona acidità del vino.

Cesare

Tris di Abbacchio in abbinamento a “Faje ‘n ross” Freisa di Chieri DOC Superiore La Biòca 2017

Ricetta

Il piatto prevede tre modi diversi di servire l’abbacchio, nello specifico: una cotoletta fritta dorata; due polpettine di bollito di abbacchio con salsa verde; classico al forno con marinatura di spezie. 

Cominciamo dalle polpette. In una pentola a pressione con dell’acqua fredda mettere a cuocere la spalla di un abbacchio. Schiumare quando necessario, aggiungere una carota, una stecca di sedano, una cipolla, chiudere il coperchio della pentola a pressione e cuocete per almeno 40 minuti. Una volta cotto mettete da parte il brodo (a meno che non avete dei tortellini in dispensa da fare 😉 ) e prendete la polpa della carne da battere a coltello. Aggiungete una patata lessa un uovo, sale e pepe, fate le polpette che passerete nel pangrattato. Si possono friggere o fare al forno, io le ho fritte. Per la salsa verde da abbinare alle polpette tritate con un frullatore ad immersione prezzemolo, aglio, capperi dissalati, due alici sottolio e la mollica del pane raffermo bagnato con aceto di vino, aggiustate di sale.

Pasqua 2021 di Apiedefranco

La cotoletta fritta dorata semplice sfiziosa, semplice da preparare é sempre la numero uno: La Cotoletta. Passate la cotoletta in un rosso d’uovo sbattuto e subito dopo nel pangrattato, immergete in olio ben caldo. Volendo si può aromatizzare il pangrattato per personalizzare la panatura a proprio piacimento.

Per l’abbacchio al forno marinate la sera prima un coscio di abbacchio già intagliato con pepe rosa, foglie di alloro, rosmarino e timo, il tutto bagnato con un bicchiere di vino bianco, olio extravergine di oliva e sale. La marinatura è soggettiva e a proprio gusto, io la faccio così! Cuocete il cosciotto in forno a 180 gradi per circa 40 minuti. Consiglio : metto sempre un bicchiere di acqua nel fondo del forno per avere umidità che non fa seccare troppo la carne.

“Faje ‘n ross” Freisa di Chieri DOC Superiore La Biòca 2017

Pasqua 2021 di Apiedefranco

La Freisa è un vitigno autoctono piemontese che sta riscoprendo negli ultimi anni le giuste attenzioni da parte di produttori e dei consumatori. Questa, della cantina La Bioca, in particolare nasce da vecchie vigne di 50 anni e si caratterizza per la facile beva abbinata ad una notevole qualità. Dopo la  pigiadiraspatura, le uve fermentano in vasche d’acciaio e tonneau di rovere di diverse capacità, senza il controllo della temperatura.

La fermentazione avviene per circa 7 giorni con follature manuali e regolari rimontaggi per gravità. La macerazione post-fermentativa delle uve dura circa  20 giorni. Il vino affina per 6 mesi in botte nuova e 6 mesi in botte vecchia, concludendo con un ultimo passaggio in acciaio per circa 2 mesi prima di essere messo in commercio.

Entrando nel dettaglio della degustazione del Faje ‘n ross Freisa di Chieri DOC Superiore 2017 posso dire che la caratteristica principale che subito si nota è la freschezza, tannino molto presente ma ben integrato, si fanno apprezzare i profumi intensi e gradevoli dove predomina il frutto rosso, ma anche qualche fiorellino dai toni violacei e soprattutto tante spezie. Persistente, di qualità e pronto per accompagnare i nostri piatti.

É molto difficile abbinare un vino unico ad un piatto che ha tre diverse cotture e lavorazioni, però posso affermare che questa Freisa non ha deluso le aspettative del mio pranzo di pasqua. Molto bene con la cotoletta fritta e le polpette, fritte anche quelle, gradevole l’abbinamento con l’abbacchio al forno marinato, non mi ha convinto solo con la salsa verde delle polpette, che però bastava non mettere.

Andrea

Langhe DOC Chardonnay 2019 Cavallotto

È da qualche tempo che cercavo l’occasione ideale per aprire questa bottiglia che avevo in cantina da qualche mese, dopo che mi era capitato di assaggiarla alla Trattoria del Pesce, zona Monteverde a Roma: il Langhe DOC Chardonnay di Cavallotto, annata 2019. A proposito del ristorante, se non vi è mai capitato di andarci ve lo consiglio fortemente, il pesce è freschissimo e vi da la possibilità di scegliere il pescato del giorno direttamente dal vassoio che vi viene presentato.

Ma torniamo al vino scelto per questa Pasqua….immagino che chiunque conosca la zona delle Langhe abbia ben presente la cantina Cavallotto, uno dei nomi più importanti e di spicco di questo paradiso dell’enografia, nata nel 1928 dopo che Giacomo Cavallotto acquisì la proprietà, creando una tenuta che inizierà a produrre vino nel 1946 da uve interamente coltivate sulla collina Bricco Boschis (vi dice qualcosa questo nome??), per uscire poi nel 1948 con le prime bottiglie ad etichetta Cavallotto.

Pasqua 2021 di Apiedefranco

Oggi la cantina è portata avanti dai discendenti Alfio, Giuseppe e Laura, che hanno contibuito a rendere il Barolo Bricco Boschis (uscito come prima annata nel 1967) uno dei vini più noti ed premiati della DOCG famosa in tutto il mondo.

Assieme a questa eccellenza assoluta e ad altre bottiglie di valore, la cantina produce anche un vino bianco a base Chardonnay 100%, coltivato nella vigna che si trova tra i cru Bricco Boschis e Vignolo, su una collina con esposizione Est/Nord-Est nel comune di Castiglione Falletto, che ricordiamo costituisce uno spartiacque tra i terreni elveziano e tortoniano caratteristici della zona.

Appena aperta la bottiglia, si percepisce immediatamente una forte mineralità, accompagnata da note di fiori e di frutta a polpa bianca come la pera, per un naso molto fine e pulito che invita all’assaggio, dove le note olfattive si ritrovano appieno in una bocca fresca e sapida, per un vino armonico, persistente, che tende alle durezze e che pertanto potrebbe richiamare un bel piatto di pesce a base di crostacei (anche se ricordo che al ristorante l’avevo bevuto assieme ad un rombo cotto al forno, devo dire ottimo).

Il rito pasquale impone l’abbacchio….e abbacchio sia! La scelta di cuocerlo al forno con patate non sarà stata l’ideale per accompagnare il vino, a causa del sapore deciso della carne, ma di questi tempi il piacere di bere una bella bottiglia mentre si gusta un piatto della tradizione in buona compagnia, in una giornata come di festa come quella di Pasqua, mette da parte qualunque ricerca del matrimonio d’amore tra vino e cibo!

Lea

Musco & Pasqua

Pasqua 2021 di Apiedefranco

Località Rocca Ripesena, è qui che negli anni 60 la famiglia Dubini acquista il podere “PALAZZONE”, oggi divenuto un posto di classe che con le sue suites ospita caldamente gli ospiti che volendo assaggiare i loro prodotti decidono anche di riposarsi nella pace che questo posto offre con la meravigliosa veduta su Orvieto.

Musco

L’azienda produce i suoi vini nel pieno rispetto dell’ambiente e su un terreno di origine sedimentaria e argillosa. Proprio qui su una collina a 350 mt s.l.m., da una piccolissima vigna di Procanico, Verdello e Malvasia, nasce il Musco, una piccola produzione di 1600 bottiglie numerate. Viene prodotto senza l’uso dell’energia elettrica e con i metodi tradizionali, raccolta manuale, macerazione per 4/6 giorni sulle bucce, pressate da un antico torchio e fermentate per un paio di mesi in botti di castagno. Dopodiché un anno in botte di castagno e finisce l’affinamento per 8 mesi in damigiane di vetro.

Caratteristiche

Dal colore oro brillante, al naso è complesso con sentori di frutta gialla matura, mandorle, miele di castagno ed erbe aromatiche, in bocca è morbido, strutturato e con un finale amarognolo. Decido di abbinarlo al mio menù Pasquale.

Pasqua 2021 di Apiedefranco

Menù

Per il pranzo di Pasqua preparo come antipasto un mix di salumi e formaggi fra cui la classica corallina tipica del periodo, dei ravioli cacio, pepe e miele che decido di condire nel modo più classico, con burro e salvia e degli ossibuchi di vitella.  Il miele dei ravioli e la morbidezza degli ossibuchi di vitella fanno si che le caratteristiche del nostro musco si esaltino ancor di più.

https://www.apiedefranco.com/

Leave a Reply