In pieno lockdown abbiamo partecipato a diversi incontri/degustazioni online con i produttori, organizzati da Riserva Grande… della serie non ci arrendiamo mai! L’11 aprile 2020, insieme a Paolo Ghislandi della cantina I Carpini abbiamo degustato la Barbera Bruma d’Autunno 2009.
L’Azienda e la sua filosofia
In questa cantina situata a Pozzol Groppo, piccolo paese rurale sull’Appennino tortonese, Paolo alleva circa 10 ettari di vite secondo il suo approccio olistico. Si prende cura di tutti gli elementi che compongono l’ecosistema, non solo flora e fauna ma anche aria, terra e acqua, rispettando la biodiversità. I vitigni allevati sono Timorasso, Barbera, Albarossa, Cabernet Sauvignon e Merlot. La cantina I Carpini è stata fondata nel 1998 e oggi produce circa 40.000 bottiglie all’anno. Paolo stesso la descrive così:
“…È una cantina che rinuncia al fascino romantico delle volte in pietra, dei muri in mattone o delle travi in legno per lasciare spazio ad un ambiente più sano e salubre facilmente in grado di mantenersi tale così da consentire fermentazioni spontanee nelle migliori condizioni.”
E sì…. avete capito bene, il nostro amico Paolo sfrutta le fermentazioni spontanee. Conosce talmente bene l’ambiente della sua cantina e il suo territorio che sa tirare fuori il meglio dalle uve prodotte.
Degustazione – I Carpini – Bruma d’autunno 2009 – Colli Tortonesi DOC Barbera Superiore
Questa Barbera nasce con l’intento di essere un grande vino sulla scia della tradizione e dei consigli dei grandi barolisti delle Langhe, dai quali però Paolo Carlo Ghislandi si discosta seguendo la sua “visione Olistica“ associata alla sperimentazione di nuove tecniche. La pratica di un’agricoltura che supera il biodinamico e tiene conto, oltre che delle vigne di proprietà, anche del naturale equilibrio di tutto l’ecosistema che le circonda, è un concetto che poco ha a che fare con il business che spesso questo settore offre.
Insomma, decidere di far affinare così tanti anni in bottiglia un vino seguendo i ritmi lenti della natura, superando di gran lunga i tempi minimi stabiliti nei disciplinari può anche sembrare folle, ma ben spiega la mentalità di un produttore che sa coniugare molto bene l’utilizzo di nuove tecnologie con il rispetto estremo del territorio e della tradizione e che ci conquista ogni volta che apriamo una sua bottiglia.
Ma veniamo alla Barbera Bruma d’Autunno. Paolo Ghislandi ha sapientemente scommesso sulla potenzialità evolutiva di un vitigno spesso non considerato adatto a vini longevi ma che in questo caso riesce ad esprimersi al meglio proprio dopo diversi anni (in commercio dopo 10 anni dalla vendemmia). Uva Barbera proveniente dal vigneto Riccardo del 1926 che si trova a 380 metri sul l.m. ed è esposto a sud-est. Vendemmia tardiva con selezione manuale dei grappoli. La fermentazione avviene a temperatura controllata con lieviti indigeni, cui segue maturazione per 2 anni in acciaio, elevazione in tonneaux per 3 anni, più altri 5 anni di affinamento in bottiglia.
All’esame visivo, il vino appare di un color rubino molto intenso tendente al granato. Al naso le note di frutta rossa iniziali fanno da apertura a sentori che vanno dalla confettura di prugne, al rabarbaro, alle spezie e ad una leggera e ben integrata nota di vaniglia per chiudere poi con le note terziarie di cacao e tabacco. Al sorso riemergono le sensazioni olfattive percepite in precedenza e, malgrado l’età, si avverte ancora una succosa freschezza, grande complessità e struttura, piú una lunga persistenza a completare il quadro.
Abbinamenti
Gli abbinamenti proposti vanno dagli importanti piatti di carne della tradizione a sformati e zuppe di ispirazione vegetariana e vegan.
Bottiglie prodotte: 7.893.
Questo produttore che in passato ci ha piacevolmente sorpreso anche con i suoi Timorasso (che consiglio a tutti di assaggiare), ha recentemente effettuato un restyling delle etichette delle sue bottiglie. L’intento è quello di evidenziare la modernità della sua filosofia e della sua produzione. La vecchia grafica è quella mostrata nella fotografia qui a fianco, mentre è possibile visionare la nuova direttamente sul sito: https://icarpini.it/
Davide Bosia https://www.apiedefranco.com
Complimenti per l’articolo. Grandi vini quelli di Paolo Ghislandi!
Si vini emozionanti, che grazie a Riserva Grande abbiamo avuto la possibilità di conoscere e degustare anche durante il periodo di lockdown.