La Georgia a Roma

25 e 26 Settembre 2020

Anche se è passato un pò di tempo, noi di “A Piede Franco” non potevamo mancare dal raccontare il primo vero appuntamento con la degustazione di vini della Georgia, organizzato da Riserva Grande in collaborazione con la delegazione romana della Scuola Europea Sommelier nei giorni 25 e 26 settembre 2020.

Questo evento, seppur limitato dalle restrizioni dei decreti anti Covid-19, è diventato una pietra miliare delle degustazioni in quanto per la prima volta a Roma si è accesa una luce sulla Georgia e i suoi vini. L’organizzazione ha optato per una degustazione guidata di circa 15-16 etichette di rispettive 5 cantine georgiane, suddivisa in turni da 60 posti a sedere ciascuna. L’optimum sarebbe stato il classico banco di assaggio con il produttore presente, ma in questi tempi di quarantena e divieti di assembramenti la soluzione adottata ha soddisfatto ugualmente i degustatori, i produttori e l’organizzazione stessa.

La presenza dell’ambasciatore della Georgia in entrambe le giornate ha dato prestigio all’evento che ha registrato il tutto esaurito, a dimostrazione del fatto che la Georgia e i suoi vini cominciano a suscitare interesse nel mondo dei degustatori e non solo.

La Georgia e l’evento di Riserva Grande 

La Georgia è uno stato al confine tra l’Asia e l’Europa orientale, incastonato tra le rive del Mar Nero e le montagne del Caucaso. Vanta una millenaria tradizione vitivinicola sdoganata da pochi anni dopo che il paese è uscito dal controllo dell’Unione Sovietica prima e della Russia poi.


Dal punto di vista climatico la Georgia gode di temperature miti e clima temperato, non per niente la capitale, Tbilisi, è sullo stesso parallelo di Roma. Le zone più adatte alla coltivazione dell’uva giovano della presenza della catena montuosa del Caucaso capace di mitigare i grandi venti freddi provenienti dal nord e del Mar Nero che porta con sé una brezza costante. Parliamo in particolare della zona di Kakheti dove si concentra la maggior parte della produzione di vino e da dove, oggettivamente, provengono le produzioni più interessanti.

Da sempre soprannominata “la cantina” della Russia, la Georgia è famosa per la particolare, ma del tutto tradizionale, metodologia di vinificazione che centra il processo nel rispetto estremo per la terra e per il prodotto della stessa. In Georgia il vino si fa nelle Kvevri o Qvevri grandi contenitori di argilla capaci di contenere anche oltre 1.000 litri di vino. Queste anfore vengono interrate per mantenere costanti le temperature che accompagnano tutto il processo di vinificazione e all’epoca della guerra era uno stratagemma per nascondere il pregiato contenuto.

La varietà ampelografica georgiana vanta oltre 450 specie autoctone di vitis vinifera dai nomi spesso difficili da pronunciare per noi occidentali . Tutto il processo di vinificazione si basa sulla macerazione di raspi e bucce, sia per uve bianche che rosse, per lunghi periodi che variano da produttore a produttore, in queste grandi anfore di argilla interrate.

Il risultato è particolare non tanto per i vini rossi (anche il nostro modo di vinificare uve rosse comporta macerazioni, più o meno lunghe, di bucce e, a volte, raspi) ma per i vini bianchi, che bianchi non sono: vengono infatti classificati come Orange Wine o come meglio credono i georgiani come Amber Wine.
Sicuramente questi vini, anche se di millenaria tradizione, stanno trovando molto spazio solo da pochi anni a questa parte e non sempre riescono ad essere “capiti” da degustatori più o meno esperti.

In occasione dell’evento di Riserva Grande del 25 settembre 2020 patrocinato dall’Ambasciata Georgiana, abbiamo assaggiato per la prima volta i vini georgiani. Durante la degustazione mi sono tornate in mente le parole di Leone Zot – scritte sul bellissimo articolo di Intravino – che ci invita a superare i pregiudizi e ad assaggiare fiduciosi e curiosi le produzioni vinicole diverse da quelle italiane al fine di comprendere come la storia del vino abbia segnato nel tempo diverse culture e popolazioni. D’altra parte in Georgia la produzione vinicola ha una tradizione millenaria anche se sul mercato italiano trova spazio solo da pochi anni e l’orange wine è considerato come l’ultima frontiera enologica.

Nel corso dell’evento è intervenuta sul palco Majeta Gravner, figlia del noto produttore Josko Gravner che per primo ha utilizzato in Italia la tecnica dell’anfora Georgiana. Una sua frase mi ha molto colpito: secondo lei la grandezza di questa tecnica è che “…l’anfora non incide in nessun modo sul vino…”. Allora mi sono chiesto…. ma sarà proprio così?? In fondo anche l’acciaio non incide in alcun modo sul vino eppure, a parità di vinificazione e affinamento, si distinguono chiaramente le differenze.

In realtà è vero che l’anfora non incide sul vino in termini di isolamento termico (soprattutto se interrata) ma è anche vero che a differenza dell’acciaio ha una sua porosità che permette una micro ossigenazione pari ad una botte di media grandezza. A questo punto si può dire che l’anfora incide indirettamente sul vino (esaltandone il varietale del frutto): essa associa un elevato isolamento a una minima ossigenazione senza aggiungere, come il legno, tannini o altre sostanze aromatiche che ne altererebbero la vera natura varietale.

Gli Amber Wine georgiani hanno alcuni aspetti sensoriali in comune rintracciabili più o meno in tutte le bottiglie, sicuramente si percepisce una piacevole sensazione ossidativa associata a note di frutta gialla molto matura/disidratata, un’acidità importante e una delicata nota ammandorlata sul finale.
Le aziende presenti alla degustazione guidata di Riserva Grande erano Vellino, Brothers Khutsishvili, Abdushelishvili, 8Millennuim e Napheri, di seguito la descrizione.

VELLINO:

Nasce dall’idea di Beka Jimsheladze, un produttore che alla giovane età di 26 anni fonda nel recente 2015 l’azienda con l’intento di promuovere la millenaria tradizione dei vini georgiani. Utilizza la conoscenza tramandata dalla famiglia e da altri viticoltori della regione del Kakheti, al fine di vendemmiare con procedimenti biologici e vinificare con l’antico stile qvevri. L’azienda si trova nella microzona di Manavi, nella regione del Kakheti, tra le pendici meridionali del Gombori Mountain, vicino alla valle del fiume Alazani e alle montagne del Caucaso. La produzione annua è di circa 12.000 bottiglie.
Di questo produttore abbiamo degustato ben 5 etichette, al di là di qualche particolarità, come il rosato TavKveri 2019, quelle che a nostro avviso hanno lasciato il segno sono tre:

La Georgia a Roma
Vellino Mtsvane 2018

VELLINO Mtsvane 2018:
100% Mtsvane, fa 6 mesi tra macerazione e affinamento tutto in anfora, poi altri sei mesi in acciaio
Colore: ambrato chiaro
Naso: complesso ed elegante, uvetta sultanina, albicocca e agrume più intrigante nota fumè
In bocca: elegante profondo sapido lunga persistenza gustativa e nota ammandorlata in chiusura

La Georgia a Roma
Vellino Mtsvane & Rkatsiteli 2017

VELLINO Mtsvane & Rkatsiteli 2017:
Blend 50% Mtsvane e 50% Rkatsiteli, fa solo 4 mesi di macerazione in acciaio
Colore: ambrato più deciso del precedente
Naso: evoluto pur non avendo fatto anfora, note di albicocca disidratata e sentori di miele di castagno
In bocca: è intenso con una vivace acidità e un’equilibrata sapidità, tannini appena evidenti

La Georgia a Roma
Vellino Rkatsiteli 2018

VELLINO Rkatsiteli 2018:
100% Rkatsiteli, macerazione sulle bucce in anfora per 6 mesi + altri 12 mesi sempre in anfora per l’affinamento
Colore: giallo dorato con un accenno di sfumatura ambra
Naso: complesso spettro olfattivo dove si distinguono agrumi maturi, frutta candita, uvetta sultanina, ginestra, miele ed erbe aromatiche come la Salvia
In bocca: molto rispondente alla parte olfattiva, intensa acidità che si controbilancia ad una struttura importante e anche a dei tannini non invadenti seppur presenti, finale ammandorlato che si accoda ad una piacevole mineralità

Le altre etichette in degustazione:
VELLINO Tavkveri 2019: Vino rosato, 4 ore di macerazione in acciaio, separazione delle bucce per gravità, viene fermentato solo il succo
VELLINO Saperavi 2018: macerazione in anfora e poi in acciaio per 6 mesi

BROTHERS KHUTSISHVILI

nel 2015 due fratelli, Gela e Giorgi Khitsishvili, cominciano ad imbottigliare il vino della loro secolare cantina che ha sede nel villaggio di Kisikhevi, nel comune di Telavi sempre nella regione del Kakheti, con il nome di “Brothers Khutsishvili”. Con appena due ettari di terra, riescono a produrre ben quattro etichette: Rkatsiteli, Saperavi, un Saperavi semi dolce e il Kisi un vitigno antico e pregiato recuperato proprio dai due fratelli. Tutte le etichette sono prodotte con la tecnica tradizionale nelle anfore/Qvevri di circa 200 anni di età.

Di questa azienda abbiamo provato 3 bottiglie e le nostre preferite sono:

La Georgia a Roma
Brothers Khutsishvili
Rkatsiteli 2018

BROTHERS KHUTSISHVILI – Rkatsiteli 2018:
Rkatsiteli 100%, macerazione di 6 mesi in anfora interrata di 200 anni + 6 mesi in acciaio
Colore: giallo dorato
Naso: sensazione ferrosa accompagnata da nota di frutta candita che va dall’albicocca alla pesca associate alla mandorla e ad una certa quantità di erbe aromatiche e miele
In bocca: di struttura, si presenta senza dubbio fresco e sapido un tannino appena accennato e l’immancabile nota amaricante sul finale che regala una persistenza notevole

La Georgia a Roma
Brothers Khutsishvili
Kisi 2017

BROTHERS KHUTSISHVILI – Kisi 2017 :
Kisi 100% macerazione di 6 mesi in anfore interrate di 200 anni + 6 mesi in acciaio
Colore: giallo dorato con sfumature ambrate
Naso: molto intenso e come nel precedente si distinguono delle note di ruggine, arancia e mela candita miele e un intrigante nota di rabarbaro e alloro oltre a note floreali come il geranio
In bocca: strutturato e avvolgente, paragonabile a un rosso, spiccata acidità e lunga persistenza gustativa

Le altre etichette in degustazione:
BROTHERS KHUTSISHVILI – Saperavi 2017:Saperavi 100%, macerazione di 6 mesi in anfore interrate di 200 anni + 6 mesi in acciaio

ABDUSHELISHVILI

cantina di tipo familiare, forse la più tradizionale della serata, situata a Mtskheta, a nord della capitale della Georgia – Tbilisi, nella regione del Kartli. La cantina offre 5 tipi di vino (Chinuri, Rkatsiteli, Rkatsiteli Tsarapi, Saperavi, Rose) tutti prodotti in Qvevri.

In degustazione sono tre le eccellenti etichette di questa cantina, la mia preferita è la seguente:

La Georgia a Roma
Abdushelishvili – Rkatsiteli 2019

ABDUSHELISHVILI – Rkatsiteli 2019:
100% Rkatsiteli, 10 mesi di affinamento in anfora
Colore: giallo dorato con evidente sfumatura Ambrata
Naso: anche se sai che stai annusando un vino secco la sensazione olfattiva è quella di un vino da meditazione, un passito per capirci. Naso senza dubbio importante, ampio con note di melata di bosco, fichi, datteri, miele e frutta secca come la nocciola oltre a una nota olfattiva più profonda e terrosa.
In bocca: rilevante struttura controbilanciata da una spiccata acidità, lunga persistenza aromatica accompagnata dal solito finale ammandorlato.

Le altre etichette in degustazione:
ABDUSHELISHVILI – Rkatsiteli 2018: 100% Rkatsiteli, 18 mesi di affinamento in anfora
ABDUSHELISHVILI – Saperavi 2017: 24 mesi di affinamento in anfora, vinificazione con raspi

8MILLENIUM

è l’azienda vinicola di proprietà di Irakli Svanidze che è socio fondatore insieme ad altri due giovani produttori Georgiani dell’omonima agenzia di distribuzione con sede nei Paesi Bassi.
Questa azienda produce due etichette una 100% Rkatsiteli e l’altra 100% Saperavi, all’evento abbiamo degustato entrambi i prodotti ma di due annate diverse, la 2018 e la 2017. A nostro avviso il Saperavi 2017 il miglior rosso dell’evento.

La Georgia a Roma
8Millennium – Rkatsiteli 2017

8MILLENIUM – Rkatsiteli 2018 + 2017:
100% Rkatsiteli – fermentazione spontanea, poi 6/7 mesi in anfora senza travasi e successiva separazione dalle fecce e poi altri 12/14 mesi di ulteriore affinamento in anfora
Colore: giallo dorato intenso tendente all’ambrato, tendenza ovviamente più accentuata nell’annata 2017
Naso: note non prevaricanti di frutta bianca matura (Agrumi e pesche), associate ad una spiccata balsamicità di incenso e a sentori ferrosi, tutte le note olfattive sono ben distinte e in equilibrio tra loro.
In bocca: grande freschezza citrina che si armonizza molto bene con i ben presenti tannini, ritorno dei sentori ferrosi percepiti al naso e chiusura con la ormai onnipresente nota ammandorlata. Bottiglia pluripremiata (medaglia d’oro 2020 International Qvevri Wine Competition).

La Georgia a Roma
8Millennium – Saperavi 2017

8MILLENIUM – Saperavi 2018 + 2017:
100% Saperavi – fermentazione spontanea, poi 6/7 mesi in anfora senza travasi poi successiva separazione dalle fecce e poi altri 12/14 mesi di ulteriore affinamento in anfora
Colore: porpora tendente al rubino
Naso: fruttato scuro di amarena, prugna secca frutti di bosco, fiori appassiti più una speziatura di pepe e noce moscata, nella 2017 più presenti le note scure e terrose
Bocca: giusta corrispondenza gusto olfattiva, bocca fresca e tannica ma più equilibrato di altri Saperavi assaggiati fino ad ora

NAPHERI

è l’azienda di Levan Kbiltsetskhlashvili, con sede in Mtskheta , Village Navazi appena a nord della capitale Tibilisi in prossimità del fiume aragvi, sempre nella regione del Kartli. É una azienda familiare e conta appena un ettaro di terreno vitato, tutti i vini sono fatti secondo il metodo tradizionale con lunghe permanenze nelle Qvevri, con fermentazioni spontanee e senza l’aggiunta di solfiti. A causa delle limitazioni di tempo dettate dai regolamenti Covid, abbiamo potuto assaggiare solo due delle quattro bottiglie in degustazione, Saperavi 2019, il preferito da “A piede Franco” e il Goruli Mtsvane 2019.

La Georgia a Roma
Napheri – Saperavi Qvevri 2019

NAPHERI – Saperavi Qvevri 2019:
100% Saperavi – macerazione sulle bucce per 4 mesi
Colore: porpora tendente al rubino
Naso: fruttato scuro di mora, prugna nera e ciliegia matura, nota balsamica leggermente mentolata
Bocca: grande freschezza controbilanciata da un vivace tannino e da un finale molto morbido e fruttato

Dove trovare i vini della Georgia
Per chi fosse mancato all’evento o volesse approfondire questa interessante realtá, i vini georgiani degustati sono acquistabili sul sito de I Vini della Terra.

La Georgia a Roma

https://www.apiedefranco.com

https://riservagrande.com/ , https://www.eurosommelier.it/

https://www.facebook.com/vellinowines/ , https://www.facebook.com/BrothersKhutsishviliWineCellar , https://www.facebook.com/ABSOwinery , https://www.8millennium.com/en/ , https://www.facebook.com/napheri

Davide Bosia

Cesare Lotti

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