Ci presentiamo – Siamo un gruppo di giovani sommelier di Roma, ci siamo conosciuti circa 4 anni fa frequentando lo stesso corso professionale per degustatori. Tanto per essere sinceri, la parola “giovani” si riferisce più che altro alla militanza come sommelier, non tanto alla nostra età, per altro
piuttosto eterogenea all’interno del gruppo. La maoggior parte di noi non si conosceva prima del corso e abbiamo passioni e gusti anche molto diversi fra noi, ma una cosa ci accomuna senza dubbio: la voglia di parlare di vino, di confrontarci e raccontare le nostre esperienze in merito. Una voglia
condivisa che ci ha unito talmente tanto da voler fare un passo ulteriore rispetto alle nostre bevute tra amici.
Perché un altro blog sul vino? – Non neghiamo che l’offerta di approfondimenti sul tema del vino sul web, sui social e in televisione sia molto ampia. Ma perché non ritagliarci un nostro spazio?
D’altronde era quello che facevamo anche prima, durante le nostre serate intorno a una bottiglia (“una” per modo di dire…), nelle chat su WhatsApp, alle cene, sulle nostre bacheche di Facebook e così via.
Abbiamo deciso di allargare virtualmente il nostro gruppo e di confrontarci con la rete, sperando di creare un po’ di fermento (perdonate il gioco di parole) anche tra i lettori e instaurare un meccanismo di condivisione, discussione e scambio di suggerimenti utili a tutti.
Cosa ci prefiggiamo – Non vogliamo salire in cattedra, ci sono già troppi luminari e predicatori in questo settore. Ci piacerebbe semplicemente riuscire a dare qualche dritta a chi si sta avvicinando ora a questo sconfinato universo, scambiare opinioni e consigli con chi è già esperto, mostrare realtà poco conosciute ma non per questo meno valide di altre più popolari.
A piede franco – Un vitigno a piede franco è una pianta che non è stata innestata su radice di vite americana, tecnica che si usa per difendersi dalla Fillossera, la terribile piaga che ha decimato le vigne in tutto il mondo nel XIX secolo. Il nome del blog è quindi indicativo del nostro approccio a questa “missione”: vogliamo scrivere di vino in maniera schietta, spontanea, senza innesti di alcun genere. Vogliamo andare, insomma, alla radice del vino.