Badia a Coltibuono è un luogo magico, fuori dal tempo. Abbiamo già descritto quest’azienda di Gaiole in Chianti (Siena) con sede in una meravigliosa antica abbazia medievale (se vi siete persi il post, potete trovarlo qui), ma vale la pena parlare non solo della degustazione fatta in cantina, ma anche del resto della nostra esperienza alla Badia.
Se abbiamo detto che medioevo, rinascimento e modernità si intrecciano su queste colline del Chianti, allora tanto vale andare a ritroso con il racconto: dopo la degustazione della tarda mattinata, riavvolgiamo il nastro e andiamo all’ora della colazione.
Colazione con Emanuela Stucchi Prinetti
A Badia a Coltibuono ci svegliamo senza sapere in che epoca storica ci troviamo. Potremmo facilmente incrociare nel chiostro un monaco vallombrosano del medioevo o imbatterci in Massimo Troisi perso all’epoca di Savonarola in Non ci resta che piangere. Facciamo colazione in una sala con un imponente camino. Mentre stiamo addentando il bis della focaccia fatta a mano, si ferma a salutarci Emanuela Stucchi Prinetti, che gestisce l’azienda insieme ai fratelli. Un saluto di cortesia che ben presto si trasforma in una chiacchierata lunga e piacevole, che coinvolge anche altri due simpatici ed interessanti ospiti. D’altronde un luogo così affascinante, non può che accogliere persone e storie di grande interesse.
Spaziamo dal vino alla storia della famiglia, passando per argomenti d’attualità come l’inclusività e la parità di genere. Tema molto caldo anche nel mondo del vino ormai. Lo sa bene Emanuela, responsabile del marketing e comunicazione dell’azienda, che è stata la prima donna ad essere nominata presidente del Consorzio Chianti Classico Gallo Nero nel 2000. Di lavoro da questo punto di vista ce n’è ancora tanto da fare, ma sono molti i passi in avanti fatti da quando veniva guardata con scetticismo da molti dei suoi colleghi uomini.
Lorenza De’ Medici
Non è però l’unica Donna della famiglia. Tra le tantissime storie che si sono intrecciate tra le mura di questa abbazia, una delle più affascinanti è quella di Lorenza De’ Medici, proprio la mamma di Emanuela e Roberto. Un nome e cognome non da poco, per questa donna imprenditrice facente parte della famiglia dei Principi d’Ottajano, il ramo trasferitosi a Napoli della stirpe di Lorenzo il Magnifico. Dopo aver scritto per diverse riviste e aver pubblicato libri di ricette, Lorenza fonda una scuola di cucina a Badia a Coltibuono.
Il successo soprattutto tra i visitatori americani e inglesi le suggerisce l’intuizione di scrivere un libro di ricette classiche regionali italiane in inglese. E il suo Italy the Beautiful Cookbook è un successo mondiale da più di 2 milioni di copie vendute negli anni, tanto da meritarsi un intero programma tv di cucina in 14 puntate sul canale americano PBS nel 1980. Insomma, quasi una versione italiana di Julia Child (che tra l’altro ha fatto visita a Lorenza proprio alla Badia), in un periodo storico in cui la cucina in tv non era così diffusa come adesso.
Ancora oggi i corsi di cucina sono un must per i visitatori, potete scoprire di più in questa sezione del sito di Badia a Coltibuono.
La cena
Ritorniamo ancora indietro nel tempo, fino alla cena della sera prima. Il ristorante di Badia a Coltibuono si trova poco fuori le mura dell’abbazia, con un affaccio sulla vallata che rende l’atmosfera ancora piú magica. Vista la filosofia dell’azienda, anche nel ristorante si punta su prodotti locali ovviamente, con una cucina toscana interpretata in chiave moderna, ma senza stravolgere i sapori tipici della zona.
Antipasto con il Vermentino Cultusboni 2019
Si inizia con un bicchiere di Vermentino Toscana IGT 2019 Cultusboni, la linea di vini con uve non interamente di proprietà dell’azienda (in questo caso arrivano dalla maremma). Di un bel color giallo paglierino, è un vino fresco e profumato, adatto ad un aperitivo estivo.
La portata di antipasto è un’ottima tartare di capriolo, rosso d’uovo marinato nel sale (alla Cracco) e salsa di nocciole.
Primi con il Chianti Classico 2018
Due primi: crema di patate con punta di asparagi ed erbette e pappardelle con cinghiale brasato, uvetta e noci. Ad accompagnarli il Chianti Classico DOCG 2018 Badia a Coltibuono. Sentori di ciliegia croccante, arancia sanguinella, una nota balsamica di menta e leggero pellame. Non basterebbe davvero un calice per l’incredibile facilità di beva e lunghezza.
Secondi con il Chianti Classico Riserva 2015
Di secondo c’è l’anatra arrostita, cipolla di Certaldo e crema di topinambur, più un assaggio di stinco di manzo brasato con mostarda di Sangiovese, serviti con il Chianti Classico Riserva DOCG 2015 Badia a Coltibuono. Incredibile la differenza con l’annata 2016 degustata il giorno dopo e recensita nel precedente articolo. La 2015, annata calda, ha infatti un naso nettamente più scuro, con note fungine, di sottobosco, inchiostrate. Due annate diverse insomma, adatta a differenti abbinamenti. Se infatti la freschezza della 2016 sarebbe perfettamente abbinabile all’anatra, per questa 2015 preferiamo l’accostamento con lo stinco brasato.
Dolce e Vinsanto 2010
Per dessert scegliamo il tortino di carote su crema inglese all’arancio e gelato di vaniglia, accompagnato dal Vinsanto di Badia a Coltibuono DOC 2010. Composto da Trebbiano e Malvasia, affina 7 anni in caratelli di rovere. Profuma di miele d’acacia, scorza d’arancia candita e vaniglia. In bocca la buona acidità ne rende facile la beva.
La fine o l’inizio
Ritornando ancora indietro nel tempo siamo al nostro arrivo a Badia a Coltibuono. Qui però finisce il racconto di quella che non è stata solo una visita in cantina con una degustazione, ma una vera e propria esperienza dove abbiamo vissuto e respirato il Chianti come dovrebbe essere.
Una sala affrescata di Badia a Coltibuono L’orto nel giardino rinascimentale di Badia a Coltibuono La biblioteca affrescata di Badia a Coltibuono Il giardino rinascimentale di Badia a Coltibuono Il giardino rinascimentale di Badia a Coltibuono
Michele
Grazie Michele per la bellissima narrazione di Badia a Coltibuono, è stato un piacere averti con noi. Resterà la tua piacevole visita con le nostre belle chiacchere fra i migliori ricordi di un periodo per altri versi molto difficile
Grazie a voi per l’ospitalità e per portare aventi il fantastico lavoro che fate non solo in ambito vinicolo!
Michele