Un salto in Boca (3 di 3): Barbaglia e le vigne tra i boschi

Per la terza e ultima tappa del mio breve giro nella zona del Boca DOC in Alto Piemonte, non potevo che andare a visitare l’Azienda Vitivinicola Barbaglia, situata a Cavallirio in provincia di Novara. Ci troviamo in una zona con condizioni climatiche molto particolari, a 50km in linea d’aria dal Monte Rosa. Una volta a Boca c’erano ben 4.000 ettari di vigne, con lo spopolamento delle campagne ci si era ridotti a 7, mentre ora sono poco più di 30. A Cavallirio stesso ci sono solo i Barbaglia con 3 ettari vitati, contro i 300 di una volta.

Azienda Vitivinicola Barbaglia

L’Azienda Vitivinicola Barbaglia è appunto tra le poche che ha lottato e lotta ancora per il rilancio del vino di questo fantastico territorio. Circa 25.000 le bottiglie prodotte all’anno.

Mi accoglie Silvia Barbaglia, conosciuta brevemente qualche anno fa a Nebbiolo nel Cuore, che con suo papà Sergio porta avanti da anni quella che è diventata una cantina leader della zona. Non una strada in discesa la gestione e l’espansione dell’azienda, difficile scontrarsi con la burocrazia e la scarsa fiducia nel ritorno di questo territorio vinicolo agli antichi splendori. Ma si capisce subito che Silvia è determinata, estremamente appassionata e competente, nonostante la giovanissima età. Non si è mai scoraggiata e i risultati la premiano, i suoi vini sono eleganti, mai banali ed espressione del territorio.

Silvia fa parte anche del gruppo Natinvigna, composto da 6 amici vignaioli di 6 zone diverse del Piemonte che hanno l’obiettivo di promuovere le mille sfaccettature del vino piemontese. 

La visita ai vigneti nel bosco

La particolarità dell’Alto Piemonte rispetto ad altre zone vinicole della regione è che qui le vigne sono in alto e i paesi in basso, tutto il contrario delle langhe ad esempio. Per cui salgo in auto con Silvia, che mi porta a visitare i vigneti passando per un intricatissimo bosco. Oggi sembra difficile immaginare che al posto di questi alberi alti e fitti una volta c’erano solo vigne, ma Silvia mi indica dei resti di terrazzamenti che lasciano pochi dubbi.

I vigneti nel bosco di Barbaglia
I vigneti nel bosco di Barbaglia

Finito il bosco, si apre una grande radura collinare con i vigneti dell’azienda, immaginando di poterla vedere dall’alto sembrerebbe una macchia chiara all’interno del verde scuro del bosco. Il terreno qui è grigio chiaro, a tratti violaceo, diverso da quelli che ho visto dagli altri produttori della zona: la grande ricchezza e diversità del supervulcano della Valsesia. Terreni tra i più acidi nella coltivazione del vino, rese bassissime di 40-45 quintali per ettaro. Bellissimo lo spettacolo della vigna al crepuscolo, con al centro il casolare bianco.

Una curiosità: tornando verso la cantina, vediamo le famose maggiorine, un modo antico e ormai rarissimo di coltivare la vite che consisteva nel piantare 3-4 vitigni diversi nello stesso punto al centro di un quadrato, per poi far allungare i tralci verso gli angoli.

Le diverse piante finiscono praticamente per fondersi e oggi è anche difficile capire in alcuni casi di che vitigni si tratta.

Una maggiorina, antico modo di coltivazione della vite
Una maggiorina, antico modo di coltivazione della vite

Lucino 2019

Iniziamo la degustazione con il Lucino 2019, un Colline Novaresi Bianco DOC composto al 100% da Erbaluce, che in zona veniva anche chiamato Greco. Affinamento solo in acciaio, mi colpisce immediatamente per la grande acidità data dal vitigno e dal suolo, accompagnata da un lievissimo residuo zuccherino, lasciato sapientemente per creare un perfetto bilanciamento. Da bere e ribere, fonde la verticalità di un bianco da accompagnamento alla piacevolezza e facilità di beva.

Consigliato per chi… pensa che in Alto Piemonte ci siano solo vini rossi.

Curticella Spumante Dosaggio Zero 2014

Una bottiglia di spumante Barbaglia con i suoi lieviti prima della sboccatura.
Una bottiglia di spumante Barbaglia con i suoi lieviti prima della sboccatura.

Passiamo al Curticella, uno Spumante Metodo Classico Dosaggio Zero sempre interamente a base Erbaluce. Ben 60 mesi sui lieviti per questo spumante a tutto pasto. Non poteva infatti essere una bollicina semplice, partendo da una spalla acida così importante data dai suoli e dal clima della zona. Grandissima freschezza, accompagnata da un perlage finissimo e sentori intriganti agrumati, di panificazione e di frutta a polpa bianca.

Consigliato per chi… ama pasteggiare con bollicine verticali e complesse.

Uva Rara 2019

Sentori vinosi e di frutta fresca per questa Uva Rara Colline Novaresi DOC 2019 affinata in acciaio. L’ideale anche per un aperitivo accompagnato da salumi.

Consigliato per chi… vuole bere un calice di rosso all’aperto prima di una cena estiva.

Croatina 2017

Si prosegue con la Croatina Colline Novaresi DOC 2017, anche qui solo acciaio ma parliamo già di un’annata più in là, data la durezza del vitigno. Al naso frutta rossa, ciliegia, grande balsamicità. Un tannino robusto e presente, che lo rende ideale per essere accompagnato a una bella grigliata di carne.

Consigliato per chi… ama i vini diretti e profumati, che presentano una trama tannica ben evidente.

Alcuni vini degustati
Alcuni vini degustati

Vespolina Ledi 2019

Il Ledi 2019 di Barbaglia è un Colline Novaresi DOC Vespolina 100%, che rende perfettamente giustizia alle caratteristiche di questo vitigno. Estremamente profumata e speziata, non è però assolutamente banale all’assaggio.

Consigliato per chi… cerca un abbinamento per un secondo di carne speziato e saporito.

Nebbiolo Il Silente 2019

Una vecchissima bottiglia di Spanna (Nebbiolo) di Barbaglia, ormai da collezione
Una vecchissima bottiglia di Spanna (Nebbiolo) di Barbaglia, ormai da collezione

Passiamo all’ultima etichetta composta da un vitigno vinificato in purezza, il Colline Novaresi Nebbiolo DOC Il Silente 2019. Affinamento per un anno in botte grande, è quasi un vino da meditazione, a me piace berlo anche senza accompagnamento, per cogliere a pieno l’essenza di questo grande vitigno (chiamato Spanna da queste parti) e la sua espressione in questa zona.

Profumi diretti, minerali, di frutti di bosco. E ancora spezie dolci, liquirizia, viola. All’assaggio il tannino è sicuramente presente, ma vellutato e piacevole. Grande freschezza e voglia di passare al secondo assaggio.

Consigliato per chi… vuole bere un calice di Nebbiolo molto territoriale leggendo un buon libro.

Boca 2016 e 2014

Per il gran finale, assaggiamo il protagonista della cantina Barbaglia, il Boca DOC. Composto all’80% da Nebbiolo/Spanna e dal 20% da Vespolina che affinano 24 mesi in botti di rovere, dopo aver fatto presto la fermentazione malolattica.

Partiamo dall’annata 2016, considerata estremamente equilibrata, diventata ormai quasi di riferimento. Naso di gran carattere ma finissimo, elegante.  Si percepisce una vasta gamma di sentori, da quelli mentolati ai classici del Nebbiolo con in risalto la viola, fino alla spaziatura della Vespolina quasi piccante ed erbacea. Il terreno di porfidi gli conferisce inoltre delle note minerali molto affascinanti. Al palato ha un tannino setoso e piacevole, nonostante questo vino abbia davanti a sé ancora grandi possibilità di invecchiamento. Freschezza a non finire, sapidità e persistenza.

Consigliato per chi… cerca la classica bottiglia da comprare in quantità per poterla bere subito ma per verificarne anche l’evoluzione negli anni.

Silvia stappa anche una 2014 per farmi fare il confronto con un’annata completamente diversa. A livello di clima è stata molto complicata, tanta pioggia, non tutti i produttori sono riusciti a raggiungere gli standard consueti. Ma com’è interessante mettere il naso nel calice! Già il colore rivela una concentrazione maggiore, al naso i sentori sono completamente diversi: arancia rossa, pompelmo rosa, note fungine, inchiostrate, scure. Insomma, sentori che ci aspetteremmo da una bottiglia invecchiata 2 o 3 volte tanto addirittura.

Al palato si sente che è leggermente più scarno della 2016, ma è un vino succoso, rotondo, piacevole. Magari non sarà una bottiglia da invecchiare altri 20 anni, ma è proprio nelle annate difficile che si riconosce un grande produttore e qui tanto di cappello ai Barbaglia.

I due Boca DOC Barbaglia degustati: 2016 e 2014
I due Boca DOC Barbaglia degustati: 2016 e 2014

Consigliato per chi… vuole un abbinamento diverso rispetto alla prima bottiglia: qui andiamo su cacciagione in umido accompagnata da funghi o stufati speziati.

La fine del tour

Finisce quindi con il botto il mio giro nella DOC del Boca, i grandi vini dell’azienda Barbaglia mi hanno emozionato come sempre e poter chiacchierare a lungo con una produttrice appassionata come Silvia è stato motivo di grande soddisfazione. Per chi non conoscesse molto Barbaglia e gli altri produttori della zona, un consiglio: sbrigatevi ad approfondire l’Alto Piemonte e ad assaggiare gli incredibili vini di questo territorio!

Le altre tappe del tour nella zona del Boca DOC

Michele

www.apiedefranco.com 

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