Alla riscoperta del Grechetto con Sergio Mottura

vini in degustazione grechetto
Vini in degustazione

Ci troviamo a Civitella D’Agliano nella provincia viterbese, dove in Piazza Unità D’Italia di fronte un palazzo rinascimentale ristrutturato nel ‘500 oggi Agriturismo “La Tana Dell’Istrice” , troviamo ad accoglierci Giuseppe Mottura, figlio di Sergio, che da subito in maniera calorosa ed ospitale ci fa sentire come fossimo a casa.

Dopo qualche minuto di rapidi convenevoli, ci addentriamo subito nella realtà della famiglia Mottura e del loro grechetto.

Entriamo nella sala degustazione dove Giuseppe ci versa il loro vino spumante che ci farà compagnia nella visita della cantina storica. Ma prima vorrei raccontarvi….

Giuseppe Mottura
Giuseppe Mottura
Le botti
Le botti

UN PO’ DI LORO…

La famiglia Mottura di origine piemontese produceva già menta ed erba per i mercati esteri.

Intorno agli anni ’30 acquistarono la tenuta a Civitella D’Agliano e le produzioni si allargarono a cereali, vino e olio, ma fu solo negli anni ’60 (periodo di passaggio dalla mezzadria alla coltivazione diretta) che Sergio assunse la direzione della tenuta, divenuta oramai per lui dimora fissa.

L’azienda che si estende su 130 ettari di cui 36 vitati, coltiva diverse varietà d’uva: Procanico, Verdello, Syrah, Chardonnay e altre, ma Sergio iniziò una ricerca alla riscoperta di quello che secondo lui sarebbe divenuto il vitigno di maggiore vocazione in quella zona, il grechetto.

L’azienda nel pieno rispetto dell’ambiente è a regime biologico dagli anni ’90 per privilegiare le risorse naturali senza arrecare danni, da qui il loro marchio in etichetta l’Istrice (animale che difatto, privilegia solo ambienti con un equilibrio ecologico).

Le bottiglie nella cantina storica
Le bottiglie nella cantina storica
Le bottiglie nella cantina storica
Le bottiglie nella cantina storica

DEGUSTIAMO

SERGIO MOTTURA BRUT – Vino Spumante 2011

Come accennavo il primo vino che abbiamo degustato durante la visita nella cantina storica è il loro Spumante Brut Nature Millésimé, metodo classico, proveniente da uve 100% Chardonnay, affina 9 anni e mezzo sui lieviti, di colore oro pallido con perlage fine e persistente, al naso sentori di crosta di pane e in bocca è sapido e fresco. Decisamente un’ottima ouverture.

TRAGUGNANO – Orvieto secco DOC

Di questo Orvieto Secco Doc assaggiamo 3 annate la 2019, la 2014 e la 2010, provenienti tutti e tre da uve Procanico e Grechetto, la 2019 ha un colore giallo paglierino, al naso ci sono sentori di senape e in bocca è secco ma molto morbido e certamente complesso, la 2014 è sicuramente più ambrata al colore e ha una maggiore acidità, nella 2010 sento pesca gialla matura e una maggiore persistenza, tutti e tre con tappo a vite, affinano 6 mesi in acciaio e poi in bottiglia.

POGGIO DELLA COSTA – Grechetto di Civitella D’Agliano IGT

Poggio della Costa degustiamo le annate 2020, 2016 e 2009, 100% Grechetto, l’annata 2020 alla visiva di un giallo paglierino intenso, al naso è fruttato e in bocca fresco ma con un finale leggermente tannico, le differenze con le altre due annate, il 2016 l’ho sentito più fresco rispetto agli altri e nella 2009 il giallo diventava un po’ ambrato ed è un po’ più complesso in bocca. Tutti e tre affinano 6 mesi in acciaio e poi in bottiglia.

I serbatoi in acciaio
I serbatoi in acciaio
Le barriques
Le barriques

LATOUR A CIVITELLA – Grechetto di Civitella D’Agliano IGT

Di questo Grechetto prima di parlarvi di annate e sentori è doveroso parlare di un aneddoto che ci ha raccontato durante la nostra visita Giuseppe, il perché del nome di questo vino.

Era il 1993 quando Sergio Mottura insieme ad un gruppo di produttori che provenivano da ogni parte del mondo si recarono in Germania per festeggiare il compleanno di Robert Mondavi (enologo americano che portò alla ribalta i vini californiani della Napa Valley), in quell’occasione si trovava anche Louis Fabrice Latour, un produttore della Borgogna che, assaggiando un Poggio della Costa del 1992 di Mottura e complimentandosi con lui, chiese perché non avesse provato un affinamento in legno, ma Sergio rispose che le prove che aveva fatto non avevano portato a grandi risultati, alchè Latour gli offrì delle barriques di produzione propria già utilizzare per affinamento di vini bianchi….

Non c’è bisogno di dire che ovviamente l’esperimento andò a buon fine e portò alla nascita l’anno successivo del primo Latour A Civitella.

Assaggiamo le annate 2019, 2015 e 2002, ovviamente 100% Grechetto, maturano tutti 9 mesi in barriques e 6 in acciaio per poi concludere il loro affinamento in bottiglia, dal colore giallo intenso, tendente al dorato nell’annata 2002, al naso è complesso, elegante, con sentori di frutta bianca e burro fuso, in bocca è morbido e fresco con un finale di vaniglia, di corpo soprattutto le ultime due annate la 2015 e la 2002.

Alla riscoperta del Grechetto con Sergio Mottura
La visita in cantina
Le bottiglie allineate
Le bottiglie allineate

CIVITELLA ROSATO – Civitella D’Agliano IGT

Questo rosato del 2019 proviene da uve 100% Montepulciano, macera per 10/12 ore sulle bucce e poi affina in acciaio per 4 mesi e in bottiglia altri 3. Alla visiva rosa buccia di cipolla, al naso ciliegia e amarena e in bocca è caldo con un finale fresco.

SYRACIDE – Lazio Rosso IGT

Proveniente da uve 100% Syrah di un loro vigneto giovane, questo rosso del 2015 matura in barrique per 1 anno e affina 6 mesi in bottiglia, dal colore rosso rubino intenso ha un profumo di pepe e frutti rossi, in bocca speziato e tannico, si presta per un lungo invecchiamento.

MUFFO – Grechetto di Civitella D’Agliano

In ultimo non potevamo che concludere in bellezza con il loro muffato 2016 proveniente da uve 100% Grechetto, matura in carati di rovere per 12 mesi e in bottiglia per 6, dal colore oro con riflessi ambrati al naso è persistente, intenso e fine, in bocca è maturo e persistente.

E INFINE…

La nostra visita si conclude con un pranzo al ristorante del loro agriturismo, la Tana dell’Istrice dove abbiamo ordinato come antipasto delle olive verdi marinate con finocchio e arancia e un’insalata di bresaola fatta in casa con rucola e pecorino, come primo tagliatelle con ragù in bianco di vitella e di contorno delle zucchine grigliate con arancia.

Un pranzo fine e molto delicato al palato accompagnato da un Orvieto Secco Doc, uve Grechetto e Procanico, di colore giallo paglierino al naso fruttato e con sentori di erbe aromatiche e in bocca era secco e leggero si è accompagnato bene a tutto il pasto soprattutto con le olive e le zucchine.

L’ospitalità che ci ha riservato la famiglia Mottura ci invita a ritornare, magari la prossima volta faremo tappa per qualche giorno alloggiando anche presso il loro agriturismo.

Lea Verrino

https://www.apiedefranco.com/

Leave a Reply